GESU’ DOVREBBE RIFIUTARSI DI RISORGERE
La Croce indica le tante tragedie che ci colgono impreparati, nelle catene delle addomesticazioni, delle abitudini stanche alle prigionie dell’anima
Le bombe stanno ai chiodi inaccettabili, documentata
inconfessabile delle strategie più disumane, statistiche accantonate di chi
cade, di chi muore, di chi sopravvive violentato.
Pasqua è riconciliazione, è riparazione, è offerta di
riscatto nello stretto di ogni più
remota possibilità, è slargo prospettico
che non ci fa dimenticare quanto è avvenuto per il nostro delirio di
onnipotenza e per la nostra ipocrita
capacità di commiserazione.
Corpi dilaniati, violati, in nome della democrazia che
veste i panni degli interessi, dei confini ad aprire e chiudere, priva di
giustezza l’idea della pace nella guerra sbagliata di ieri, come in quella di
oggi dal collare sgargiante.
Pasqua è spinta forte all'attenzione, è fermata che
ci chiede senza riserve di credere in noi stessi, attraverso gli altri, quindi
a quella Croce che ci parla di una fede che non ha sovrappeso di vecchiezza, né
tempio di esperienze arroccate in posizione di difesa
Ci sono
guerre da fare, contendenti in campo da
armare, bandiere e ingiustizie da dissimulare, nel sangue che scorre a fiumi,
la dignità di un mondo rapinato di ogni più miserabile pietà. Quando i pezzi di
carne all'intorno fanno scempio del coraggio rimasto per ogni passo ad
accorciare le distanze, si odono le parole del reietto “ sono inchiodato al mio
destino maledetto come a una croce, come nel Golgota di Gesù, nel suo corpo piagato e nella sua parola
desolata: mio Dio, perché mi hai abbandonato……..
Quell'urlo taglia come un bisturi la rimanenza di
ogni inutile terrorismo d’accatto.
Gli spari, le esplosioni, hanno tolto passato, presente e
futuro a ogni uomo, donna, bambino, depredandone la storia nel massacro che non
ha fine, perpetrato nel nome di un Dio impazzito, ridotto al silenzio più
colpevole, diventato ladro di dignità umana, culturale e politica, un silenzio
dimentico di un preciso dovere, di un
irrinunciabile valore, quello della giustizia, la quale induce a schierarsi
apertamente verso coloro, gli innocenti, gli incolpevoli, che non vedono
riconosciuti i propri diritti fondamentali, quelli elementari della libertà.
Sia Pasqua di libertà, di responsabilità, finalmente di
scelte e di azione del cuore.