La guerra è paura, una sensazione di aver smarrito la direzione, il senso di essere parte di qualcosa, della stessa razza destinata ad altro, alle vere sfide dell'evoluzione; la guerra è la distruzione delle nostre coscienze, giustificabile solo come resistenza alla sopraffazione, alla tirannia.
Giacomo Gallo
FRATELLI IN ARMI
Queste montagne coperte di foschia
oramai sono una casa per me
ma la mia casa è la pianura
e sempre lo sarà
un giorno ritornerete alle
vostre valli e alle vostre fattorie
e non desidererete più
di essere fratelli in armi.
Attraverso questi campi di distruzione
battesimi del fuoco
ho testimoniato la vostra sofferenza
mentre le battaglie si inasprivano
e anche se mi facevano terribilmente male
nella paura e nel pericolo
voi non mi abbandonaste
miei fratelli in armi.
Ci sono tanti mondi diversi
tanti soli diversi
e noi abbiamo un mondo solo
ma viviamo in mondi diversi.
Ora il sole se n'è andato all'inferno
e la luna splende alta
lasciate che vi dica addio
ogni uomo deve morire
ma è scritto nelle stelle
e su ogni linea della tua mano
siamo folli a fare la guerra
contro i nostri fratelli in armi.
dire straits
Rispetto e silenzio
Forse il mondo ha ereditato il suo inizio
dal rispetto per il pianto di un bimbo,
per il bene che non è mai scontato,
per le parole che chiamano per nome.
Rispetto che non tradisce,
mai scompare,
neppure quand’è oppresso
dalla cecità della rabbia,
dalle rese annunciate
dei padri e delle madri,
dei popoli che disconoscono
i carichi delle disattenzioni,
delle pratiche disamorate,
dei colpi inferti dall’indifferenza.
Rispetto per il legno contorto,
per i chiodi arrugginiti,
per le braccia sospese a mezz’aria,
per quanto rimane della compassione.
Rispetto per chi arranca,
per chi inciampa,
per chi cade,
per coloro che non sanno reagire,
calpestati e dimenticati.
Rispetto per gli eroi,
non quelli di carta pregiata,
per gli altri,
annientati,
non ci sono più.
Rispetto per gli innocenti
sovente senza giustizia,
i colpevoli in ginocchio
a pagare con dignità.
Rispetto per chi onora il patto di lealtà,
per chi non fugge al vicolo cieco,
per chi cammina al centro della propria strada,
per chi non frequenta mansueto
le fosse scavate a misura.
Rispetto per le donne, i bambini, gli anziani,
per chi non può difendersi,
per chi rimane indietro,
per chi non ce la fa,
per chi non ha più voce e
disturba nella sua presenza,
chi volge lo sguardo da un’altra parte.
Rispetto per le cose, le parole, i numeri,
le persone che non sanno contare,
ma sanno amare senza applauso di ritorno.
Rispetto per chi non è capace di salvarti
ma ti aiuta a ben camminare,
per chi non crede ma non ti maledice,
per chi s’appassiona e
non s’accontenta di sopravvivere.
Rispetto per le emozioni,
disegnate radiose sulle labbra,
le altre circoncise al basso dello sguardo,
emozioni dispiegate al vento,
non stanno prigioniere dell’ormeggio,
scivolano dietro le spalle,
dove sta eretta la colonna vertebrale,
liberano dai ceppi, dai pesi onnipotenti,
dalle mimetizzazioni commiseranti.
Rispetto per i più giovani,
imbizzarriti,
claudicanti,
ragazzi dai passi perduti,
traditi e feriti,
una volta ancora,
per non avere imparato a chiedere aiuto.
Rispetto per le tante assenze
sparse all’intorno,
risorgono, fanno presenza,
nella nostra umanità
derelitta e sconfitta.
Rispetto per la Croce
che non ha mai fatto del male,
per quell’Uomo che il male l’ha ricevuto.
Rispetto per quella mano sconosciuta
che improvvisamente si tende,
stringe forte la tua,
sradicandoti letteralmente
dal buco nero profondo.
Rispetto, occorre rispetto
in questa Santa Pasqua,
tutto l’ amore di cui siamo capaci
per tentare di essere persone migliori.
Vincenzo Andraous