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La violenza e la Cultura

Cosa è la violenza: sfere di potere e limiti, progetto Audire

Possiamo parlare di violenza in tutti gli aspetti della vita.
Per definire la violenza potremmo dire che essa altro non è se non l’attuazione (fisica o psichica) di un gesto, oppure di un pensiero, teso a fare del male a qualcuno, sia esso un uomo, una donna, un animale, un’istituzione o un’idea, un diverso.

Siamo saturi di violenza.
Comprendere dove si colloca, su che confine alberga la violenza o che cosa sia ci renderà consapevoli delle nostre azioni, e oggi non è così, oggi si risponde alla violenza con la violenza.

È vero che le istituzioni e il loro personale sono i primi responsabili con le loro inettitudine e incapacità.
Telegiornali, quotidiani, riviste, riportano sempre, e purtroppo, quasi esclusivamente, episodi di violenza. Apprendiamo certe notizie ormai quasi meccanicamente, dimenticando quanto ancora si potrebbe fare nel nome del bene.

Ma quanto dobbiamo lavorare ancora su di noi per vincere tutto questo?
Quanta sofferenza dovremmo patire ancora prima di vincere il male del secolo: l’indifferenza?
La superficialità della vita di tutti i giorni, l’affanno con il quale cerchiamo di raggiungere gli obiettivi che sono stati prefissati per noi…
Siamo tutti universi paralleli, perché ognuno teme l’altro, nessuno si sforza di capire, di sentire, dando libero sfogo alle atrocità più impensate.

Le recente scoperte di fisica quantistica lo dimostrano noi siamo unici, ma nello stesso tempo siamo legati come lo spettatore e l'attore all'azione che compie, nell'attimo in cui la copie (o crediamo che la compia).
Abbassiamo le difese, cerchiamo di uscire di casa pensando che è un bene immenso regalare o rispondere a un sorriso e, piano piano, la vita assumerà un significato diverso.

Non intendo scadere in un buonismo ma vorrei solo riuscire a evidenziare la semplicità contro l’arroganza della presunzione, della violenza e credere nella vita.

Giacomo Gallo