Piccoli prevaricatori e piccole vittime: bullismo
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Il bullismo è un fenomeno aberrante che si sta diffondendo a macchia d'olio negli ambienti frequentati dai giovanissimi nelle scuole, nelle palestre, nelle associazioni ricreative, etc.
Purtroppo ascoltando la cronaca quotidiana violenze fisiche e psicologiche, abusi di ogni genere su ragazzi da ragazzi sono all'ordine del giorno.
Ada Fonzi, Professore Emerito di Psicologia dello Sviluppo all'Università di Firenze, direttrice della rivista 'Psicologia contemporanea' e autrice dei primi studi sul bullismo in Italia, definisce il bullismo in questo modo:
"È un'interazione sbagliata, cioè un rapporto che si snoda in maniera errata tra due persone: il bullo da un lato e la vittima dall'altro. Il bullismo per essere definito tale deve presentare tre caratteristiche precise:
l'intenzionalità,
la persistenza
e lo squilibrio di potere
Vale a dire che deve essere un'azione fatta intenzionalmente per provocare un danno alla vittima;
ripetuta nei confronti di un particolare compagno; caratterizzata da uno squilibrio di potere tra chi compie l'azione e chi la subisce".
Allora potremo dire che il bullismo presuppone la condivisione del medesimo contesto.
Le cause primarie di questo fenomeno sono da ricercarsi non solamente nella personalità del giovane bullo, ma anche nei modelli familiari sottostanti, negli stereotipi imposti dai mass- media, nella società di oggi a volte disattenta alle relazioni sociali.
L’enorme eco che gli episodi di bullismo hanno ottenuto in quest’ultimo anno sui mass-media segnala la diffusione, nell'opinione pubblica, di una crescente consapevolezza del problema.
E’ di fondamentale importanza, infatti, che tutti riconoscano la gravità degli atti di bullismo e delle loro conseguenze per la crescita sia delle piccole vittime, che nutrono una profonda sofferenza, sia dei piccoli prevaricatori, che corrono il rischio di intraprendere percorsi caratterizzati da devianza e delinquenza.
Perché un’area web per parlare di bullismo?
- perché il bullismo è un fenomeno più diffuso di quanto comunemente si creda;
- per fornire informazioni sull’argomento in modo da sensibilizzare il maggior numero di persone;
- perché il bullismo è causa di profonda sofferenza per chi subisce e sintomo di malessere in chi agisce;
- per condividere riflessioni su questo fenomeno così importante;
- per dar voce a storie drammatiche di vittime di atti di bullismo;
- per far nascere, nel maggior numero di persone possibile, la consapevolezza che il bullismo è un fenomeno sociale che riguarda tutti, nessuno escluso.